domenica 14 luglio 2013

Intervista dell'ISM a Ilan Pappè

Gli strateghi israeliani capiscono che non saranno in grado liberarsi fisicamente di tutti i palestinesi, in quanto loro rimarranno dove sono. Così, invece di sbarazzarsi di loro, li mettono in piccole prigioni, in modo che non si sentano parte di Israele. Si portano più ebrei, si colonizza, e per costruire case per loro è necessario espropriare la terra palestinese, perché non c'è terra ebraica da espropriare, e così si demoliscono le case palestinesi. In secondo luogo, si costruisce un muro di separazione tra lo spazio ebraico e quello palestinese, e si espropria ancora più terra, non solo per gli insediamenti, ma anche per creare una zona cuscinetto, in modo che gli ebrei e gli arabi non vivano insieme. Ancora più importante, si prende anche la terra migliore - dove ci sono le risorse idriche, e la qualità del terreno è buona. E si toglie l'acqua buona ai palestinesi per darla ai coloni, e si fa in modo che sulla terra palestinese scorrano solo i flussi di acque di scarto. Così è ancora più crudele - non solo prendo la vostra buona acqua, ma vendo anche l’acqua non utilizzabile al doppio del prezzo. Il che è semplicemente terribile. E come ho detto prima, sì, credo che ci sia un chiaro parallelismo tra la situazione di oggi in Palestina e i tristi esempi storici dei nativi americani e di apartheid sudafricano                                                                                                                                                                                                                .http://rete-eco.it/2012/approfondimenti/opposizione-israeliana/38400-intervista-dell-ism-a-ilan-pappe-prima-parte.html

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